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Settimane Sociali

Palladinetti: A Trieste per abbracciare il presente

Palladinetti: A Trieste per abbracciare il presente

I delegati diocesani, certo, ma anche i “testimoni” delle Buone Pratiche, gli iscritti a movimenti e associazioni, persino gruppi spontanei: sono tante, in Italia, le persone al lavoro per la 50ª Settimana Sociale di Trieste. Il loro obiettivo? Restituire, dopo riflessione e discernimento, “i benefici e le fatiche del partecipare”, perché i giorni di Trieste vengano costruiti “con la partecipazione di tutti”. Daniela Palladinetti del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali delinea questa partecipazione: “I delegati delle diocesi saranno rappresentati da almeno un terzo di giovani e da almeno un terzo di donne. Ci saranno poi i rappresentanti dei gruppi, dei movimenti, delle associazioni, dei giovani e delle buone pratiche: più di 150 quelle raccolte. E ci sarà poi la possibilità per tutti di partecipare agli eventi aperti, alle celebrazioni e alle piazze della democrazia”. La porta d’ingresso, per tutti, è la WebApp disponibile all’indirizzo https://app.settimanesociali.it.

Palladinetti ribadisce che la 50ª Settimana Sociale non sarà un evento a sé stante, ma la “tappa di un cammino già avviato”, che continuerà poi, per offrire, con il contributo di tutti, “una nuova narrazione sociale”. Successivamente, “fortificati dall’esperienza di Trieste”, si tornerà sui territori “consapevoli che partecipare si può, valorizzando le iniziative già presenti”. Allo stesso tempo, Palladinetti annuncia: “Vorremmo essere ancora più concreti, con iniziative che stiamo elaborando, per essere voce forte e di risonanza per i temi più sociali e politici nel nostro Paese”, con 2contribuiti partecipativi per la nostra democrazia”. Ma cosa mettere in valigia per Trieste? “L’entusiasmo – spiega Palladinetti – con il quale superare le fatiche della partecipazione per godere davvero dei suoi benefici. A Trieste andremo con la consapevolezza che con noi portiamo un po’ dei nostri territori per condividerli con gli altri. Insieme potremo scorgere l’Italia dei ‘con’ e non l’Italia dei ‘senza’”. Dall’abbraccio con il Papa emergerà il volto di un’Italia “capace di essere al passo con le sfide del nostro tempo”. “Papa Francesco – conclude Palladinetti – ogni giorno ci richiama a non essere staccati dal tempo che viviamo. Non dobbiamo pensare ai grandi progetti, ma al presente e al percorso da compiere ogni giorno, abbracciando davvero la diversità in una dimensione di fraternità, per accogliere ciò che il fratello mi porta”.

Andrea Canton